Tutto parte da qui: P-S-S, Product-Service-System.

Facile a dirsi e a scriversi, complicato tradurlo in un innovativo modello di business.
Volendo usare come termine di paragone il mondo dell’Arte (quella vera) per spiegare il valore del nostro P-S-S e i concetti di Servitizzazione ad esso associati potremmo dire che:
- il Prodotto è il Quadro. Il tangibile. Ha un valore che possiamo “transare”, ovvero c’è uno scambio materiale denaro-quadro
- il Servizio è il Concerto. L’intangibile. Pago per ascoltare, ma alla fine non mi porto a casa nulla di fisico, ma solo emozioni
- il Product-Service-System è l’Opera Multimediale. Un sistema complesso, in cui la componente fisica, acquistata singolarmente, perde di valore (e forse anche di senso) senza la componente immateriale (musica, location, luci, etc.) con cui è stata concepita.
Al di là delle estremizzazioni, dove il Prodotto diventa puro Servizio e il Servizio (con parola orribile) si “produttivizza” (il file audio digitale del concerto piuttosto che il buon vecchio CD), la servitizzazione mira a creare nuovo Valore dalla combinazione sistemica di Prodotto e Servizio.
In tutto ciò digitale e digitalizzazione sono elementi dati per scontati, poiché nella maggior parte dei casi in mancanza dell’abilitatore digitale mancherebbero se non le condizioni tecniche, di sicuro quelle economiche.
Adottando questo punto di vista, è evidente come il concetto di Servitizzazione estremizzato nell’Everythig-as-a-Service sia solo un di cui del potenziale che può essere espresso nella creazione di valore attraverso al creazione di SISTEMI PRODOTTO-SERVIZIO.